MALESIA: perle nascoste... fino a quando?
Asia - Malesia
Tipologia viaggio: Avventura
Periodo: agosto 2005
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LUCA CIAFARDONI
Valutazione - Malesia
KUALA LUMPUR: bella metropoli che combina misticismo e modernità in maniera perfetta - voto 8
C L I C C A Q U I
TAMAN NEGARA National Park: con i suoi 130 milioni di anni è la foresta pluviale più antica del pianeta. Bella la flora ma scarsissima la presenza di animali - voto 8,5
C L I C C A Q U I
PERHENTIAN (Besar e Kecil): perle nascoste... almeno fino al 2005
C L I C C A Q U I
- Natura: esuberante sopra e sotto l'acqua - voto 8,5
- Spiagge: tante, bianche e belle - voto 9
- Hotels: dalle semplici pensioni a strutture di medio livello - voto 7
- Mare: trasparente con colori esaltanti. Immersioni fantastiche - voto 8,5
- Paesaggi: cartoline tropicali - voto 8
- Anima: villaggi di pescatori sparsi qua e là - voto 7
- Da non perdere: un giro in barca per visitare le spiagge e fare snorkelling - voto 8,5
- Da perdere: -----
REDANG: perla, più o meno, nascosta... almeno fino al 2005
C L I C C A Q U I
- Natura: esuberante sopra e sotto l'acqua - voto 8
- Spiagge: bianche e belle - voto 8
- Hotels: dalle semplici pensioni a strutture di livello internazionale - voto 7,5
- Mare: trasparente con colori esaltanti - voto 8
- Paesaggi: cartoline tropicali - voto 8
- Anima: villaggi di pescatori sparsi qua e là - voto 7
- Da non perdere: un giro in barca per visitare le spiagge e fare snorkelling - voto 8
- Da perdere: -----
LANG TENGAH: tra le più belle immersioni d'Oriente
C L I C C A Q U I
- Natura: esuberante sopra e sotto l'acqua - voto 8,5
- Spiagge: di sabbia bianca e belle ma con troppa presenza di coralli e piccole rocce - voto 7,5
- Hotels: dalle pensioni spartane a strutture di medio livello - voto 7
- Mare: trasparente con colori esaltanti ma troppo seggetto alle maree. Immersioni fantastiche, si osserva di tutto dai Balestra a piccoli squali - voto 8,5
- Paesaggi: cartoline tropicali - voto 8
- Anima: villaggi di pescatori sparsi qua e là - voto 7
- Da non perdere: mettere la testa sott'acqua - voto 8,5
- Da perdere: -----
KOTA BHARU: una cittadina che riassume il folklore e la religione di questa parte di Oriente - voto 7
LUCA CIAFARDONI
Perle nascoste... fino a quando?
Malesia (Kuala Lumpur, Taman Negara, Perhentian, Lang Tengah, Redang e Kota Bharu)
Del nostro primo viaggio in Malesia serbiamo un ricordo così bello che nove anni dopo decidiamo di tornare.
La prima tappa è Kuala Lumpur (KL per gli abitanti e gli Habitué). La fama di questa metropoli è offuscata dalle pari grado che la circondano (Bangkok, Singapore e Hong Kong solo per citarne qualcuna) ma la capitale malese non ha nulla da invidiare a dette città; mercati, skyline, siti storici, divertimenti e via discorrendo sono di tutto rispetto.
Al nostro arrivo ad attenderci c'era l'Haze. Vi chiederete cos'é l'Haze? E' un'immensa nube scaturita dal fumo che si leva in cielo dalla vicina Sumatra. Spesso i contadini indonesiani per ricavare terreni da coltivare appiccano imponenti incendi i cui effluvi colpiscono le nazioni limitrofe tra cui la Malesia. Capirete lo stupore di comprendere la presenza del sole senza però scorgerlo. L'inalazione di tali fumi può rivelarsi pericolosa oltre che da ostacolo ad una visita della nazione. Per fortuna arrivammo che era la fine dell'Haze durato un'intera settimana, per cui dopo poche ore si diradò il grigiore e uscì il cielo azzurro. Va be', diciamo che è stata un'esperienza.
Da visitare il Triangolo d'Oro ovvero la zona piena di negozi e ristoranti tra le vie Jalan Butik Bintang e Jalan Sultan Ismail, le torri Petronas che con i loro 452 metri di altezza detennero lo scettro di grattacieli più alti del mondo fino al 2004 CLICCA QUI, la moschea Masijd Negara, il Parco delle Farfalle, le Batu Caves a una mezz'ora di auto, il palazzo del Sultano Abdul Samad e il mercato Jalan Petaling dove si può trovare di tutto.
Dall'androne del nostro hotel (il lussuoso Rainessance) con un comodo pullman in tre ore giungemmo all'ingresso del Parco Taman Negara e subito venimmo colpiti da un cartello con su scritto "Oltre le foto non prendere null'altro... oltre le impronte non lasciare null'altro"; questa segnalazione la dice lunga sul grado di protezione imposta dal governo. Si naviga per ben due ore, con diverse soste per alleggerire il natante, prima di giungere al nostro resort a bordo di piroghe tra muri di alberi Tualang che con i loro 100 metri di altezza sono le piante tropicali più alte del pianeta e acqua color té per l'ingente presenza di tannino.
Il Mutiara Taman Negara è una buona struttura la cui caratteristica è data dagli chalet in tek immersi nella natura; tutto molto scenografico. Dopo cena, una rete di sentieri limitrofi al resort permettono all'ospite di inoltrarsi con la guida locale e l'ausilio di torce nella giungla per avvistare qualche animale notturno (pochi); questa passeggiata non mi entusiasmò particolarmente.
L'indomani mattina si va alle rapide di Lata Berkoh attraversando fiumi divorati dalla natura; tanti immensi tronchi si protendono sull'acqua CLICCA QUI e molteplici avvistamenti di Rafflesie (il fiore più grande della Terra). Altra escursione da non perdere è quella che porta il visitatore a osservare la giungla dall'alto attraverso ponti sospesi.
L'unico vero neo del territorio è dato dallo scarso avvistamentii di animali; eppure secondo i dati del parco la presenza faunistica è di tutto rispetto: elefanti, le ultime 50 tigri malesi, 200 specie di mammiferi, oltre 600 di uccelli, 200 di rane, 200 di serpenti e 80 di altri rettili vari, ma di avvistamenti zero!!
Nel Mar Cinese Meridionale, fino a qualche anno fa ai più quasi del tutto sconosciuto, sorgono le isole di Perhentian Besar e Perhentian Kecil posizionate al confine con la Thailandia nello stato di Terengganu (il più musulmano di tutta la nazione). Questi luoghi incantati si trovano a circa mezz’ora di barca veloce dalla costa malese. Tali territori fanno parte dell’area protetta del parco nazionale marino di Redang, che è garanzia di fondali preservati quasi integralmente e un contingentamento delle costruzioni che, ad oggi, sono davvero poche. Paradossale è che su Perhentian Besar l’unica struttura in cemento a due piani sia proprio la sede del parco stesso, mah!
Per pernottare si va dal semplice ostello a resorts che non sfiorano quasi mai le quattro stelle; se si amano certi lussi la delusione è dietro l’angolo. Peculiarità del posto sono le spiagge meravigliose per lo più senza un nome internazionale il che la dice lunga sullo sviluppo turistico della regione che, in ogni modo, negli ultimi anni riscontra un costante incremento di visitatori... purtroppo.
La costa principale di Besar è un susseguirsi di spettacolari arenili con palme al vento, sabbia bianca e massi granitici tal quali albergano nei sogni di ogni viaggiatore che ama queste latitudini del pianeta CLICCA QUI.
Non esistono strade asfaltate ma sentieri immersi nella natura; molto difficile che li avvistiate ma è giusto segnalare l’inquietante e silente presenza di serpenti velenosi ma innocui, piccoli pitoni e sonnacchiosi varani.
Sono tornato da questo secondo viaggio in terra malese letteralmente rapito dalla bellezza delle Perhentian, non mi aspettavo che possedessero scorci paesaggistici così strepitosi CLICCA QUI. Immaginate due isole separate da un tratto di mare di circa un paio di miglia marine, arenili che hanno il colore che va dal bianco alle sfumature dell’argento con sabbia finissima, variegata vegetazione formata per lo più da palme, casuarine, frangipani e mangrovie e alberghetti semplici.
Esistono coralli ancora quasi del tutto intatti nel colore e nella consistenza; la giusta politica di preservazione fa si che le isole possiedano siti per immersioni tra i migliori di tutta l’Asia. Di un’immersione, nei pressi dell’isoletta di Rawa a nord ovest di Perhentian Kecil, serbo ancora un’immagine irreale: un pianoro di circa cento metri di lunghezza a 20 metri di profondità pieno di anemoni di tutte le dimesioni che si perdevano nell’orizzonte blu e pesci pagliaccio delle dimensioni di merluzzi del mare del nord, roba da non credere. Nelle acque che bagnano le isole sono presenti squaletti, pesci balestra e tartarughe in ingente quantità.
Il semplice resort Tuna Bay su Besar organizzava un’uscita mattutina a nord dell’isola in un punto per fare snorkelling che farebbe invidia a tantissimi altre località più rinomate e pubblicizzate. La seconda sosta raggiunge un punto a largo del Perhentian Island Resort dove a circa dieci metri si osservavano gigantesche tartarughe che brucavano la vegetazione presente a circa 5/10 metri di profondità. Il clou era quanto le testuggini “Liuto”, davvero enormi, risalivano in superficie per catturare l’ossigeno; te le vedevi così vicino che quasi ti sfioravano.
La sera quasi tutti i resorts organizzano i barbeque con il pescato giornaliero ed è divertente scegliere il pesce da far cucinare al cuoco proprio a due metri dalla battigia con la via lattea che la fa da guardiana.
Si impiegano cinque minuti per attraversare in barca il tratto di mare che separa Besar da Kecil; proprio su quest’ultima isola, la più spartana tra le due, esiste Long beach, un lungo arenile di un chilometro dove sorgono elberghetti semplici all’ombra di gigantesche palme. Nella costa di levante, raggiungibile con una camminata di un quarto d’ora, bisogna necessariamente affittare una barca e farsi portare a visitare le spiagge che si trovano più a nord, quattro cinque gioielli che in qualsiasi altro luogo tropicale sarebbero un punto di riferimento per turisti ed albergatori; alle Perhentian oltre a non avere un nome sono quasi sempre deserte CLICCA QUI!
Le due spiagge all’estremità di Turtle Point nel nord di Besar sono delle zone che mi hanno davvero colpito CLICCA QUI. In una di queste (la pù lunga), tra giugno e settembre le tartarughe vanno a deporre le uova e il gurdiano, un anziano malese, invita i turisti a visitare i posto della cova segnalati da bastoncini di legno che riportano la data della deposizione.
Una raccomandazione che sento di fare a tutti i viggiatori che si recano alle perhentian o posti similari è quella di accontentarsi della semplice vita che si trascorre nei resorts e di non toccare qualsivoglia corallo, pesci oppure altri “ricordini”. Dobbiamo tutti preservare questi gioielli che il nostro pianeta ci ha regalato e cerchiamo di non far diventare queste isole come certi luoghi molto più turistici che hanno avuto la sfortuna/fortuna trenta anni fa di trovarsi nel bel mezzo di una rotta commercial/turistica più battuta.
A circa 45 minuti di barca direzione sud si incontra Lang Tengah famosa per la ricchezza dei suoi fondali. A dire il vero c'è anche qualche bella spiaggia CLICCA QUI, ma si arriva fin qui specialmente per immergersi. In un'oretta di snorkelling ho avvistato piccoli squali a pochi metri dalla riva e altri pesci tra cui molti carangidi.
Ancora più a sud ecco che appare Redang, giusto compromesso tra alberghi 3/4 stelle, spiagge, natura e fondali. Un arenile che mi è molto piaciuto è quello limitrofo al resort Berjaia con rena bianca e palme ad alto fusto il tutto con tratti di mare turchese CLICCA QUI.
L'ultima tappa del viaggio è Kota Bharu capoluogo dello stato di Terengganu, il più musulmano di tutta la nazione come ho scritto in precedenza. La vera Malesia, l'oriente di 50 anni fa che raggiunge la massima espressione con la pianta ottagonale e i colori del mercato Pasar Besar Siti Khadijah CLICCA QUI. Frutti, verdure, animali e oggetti in vendita delle specie più disparate ma nella memoria ho ancora il ricordo di un ratto di 30/40 cm che cercava di mordere la testa ad un pollo spennato!!
Quando osservo un luogo sia esso una città, un'isola, una spiaggia, un paesaggio marino, un monumento (e così via) do molta importanza al "colpo d'occhio" derivante dalla ricettività e qualità alberghiera, stato dell'opera architettonica, colore e consistenza della sabbia, trasparenza dell'acqua, possibilità di effettuare perlustrazioni sottomarine, flora e fauna, affollamento, autenticità ecc. ecc..